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Tristezza” non è l’unico sinonimo di depressione

Il concetto di depressione viene generalmente associato a quello di tristezza.

Siamo fortemente abituati a un’idea di depressione e di tristezza come di un abbattimento totale.

Non è certo un errore: la tristezza è il sintomo “cardine” della depressione.

Per altro, è bene ricordarlo, la depressione è una malattia, vera e propria.

Ma bisognerebbe parlare di depressioni, al plurale.

Non esiste una tristezza uguale a un’altra.

Allo stesso tempo, non esiste un solo modo di esprimere la propria sofferenza emotiva.

Esiste, ad esempio, una forma mascherata di depressione.

Una versione di stanchezza cronica che, a ben vedere, ha a che fare col proprio stato d’animo.

Esiste, poi, una reazione alla depressione che quasi suona come il suo opposto.

Anche questa, come la depressione cronica, è silenziosa perché non manifesta i sintomi “classici”.

La potremmo definire una… depressione iper-energica.

È la condizione di chi combatte strenuamente, tutti i giorni, con l’incubo della caduta nel baratro.

Serve tanta energia per non crollare in quella malinconia paralizzante che impedisce qualsiasi azione.

Ma questa ricerca di energia impone uno sforzo quotidiano che fa arrivare stremati a fine giornata.

Depressione fa rima con demotivazione

Chi vive questa esperienza di depressione lotta di continuo contro un altro avversario insidioso: la demotivazione.

Il senso della vita – che è sempre una coordinata personale, soggettiva – sembra sfumato e inconsistente.

Così, a cascata, sembra perdersi anche il senso delle piccole e delle grandi cose che compongono le giornate.

Il lavoro.

Una cena col partner, o con gli amici.

Accompagnare i figli a scuola, alle lezioni di danza, all’ora di pallacanestro.

Andare al cinema.

Leggere un libro.

Pagare la bolletta del gas.

Il dispendio di energia necessario a tenere in piedi la propria vita è un salasso.

L’unica motivazione finisce per risiedere in una dimensione esterna da sé: la famiglia, ad esempio.

«non posso permettermi di mollare, le persone a cui tengo dipendono da me…»

Ma quella spinta di desiderio personale, il “piacere dell’impegno”, non esiste più.

L’unico impulso è ad andare avanti, a ogni costo.

Con le gambe stanche, molli oppure pesanti.

Le palpebre che calano.

Si è depressi, ma si fa l’impossibile per non sembrarlo.

Al massimo, lo si confessa solo a se stessi.

Psicoterapia ed… equilibrio

La psicoterapia è una fonte di ristoro sorprendentemente efficace per questa particolare forma depressiva.

Spesso è proprio nella stanza di terapia che, per la prima volta, questa depressione prende finalmente voce.

Le sedute diventano il luogo in cui la persona sente di poter essere se stessa, finalmente.

E quindi, disteso sul lettino analitico o sprofondato in poltrona, lasciarsi andare al pianto, ad esempio.

Rivelare una volta per tutte quell’enorme – e inconfessabile – fatica a fare le cose.

Farci i conti e sentire che va bene così.

Da questo momento in poi – ovvero dalla possibilità di accettare il proprio dolore, può partire una fase ulteriore e fondamentale.

Questa fase è rappresentata dalla possibilità di individuare le cause profonde

  • del proprio malessere emotivo;
  • della sensazione di necessità a una reazione di negazione della propria sofferenza, che si traduce nel fare, fare comunque, fare a ogni costo.

Potersi sentire se stessi non significa di certo languire in uno stato perenne di immobilismo.

Significa, invece, perdonarsi le proprie fragilità e da lì ripartire per una migliore gestione della propria sofferenza.

La psicoterapia, attraverso il proprio paziente lavoro di ascolto e di comprensione, rende possibile… l’equilibrio.

Equilibrio è, in un certo senso, la parola magica.

Non esiste una vita senza momenti di “black-out”, o periodi di stanca.

Essere sempre al massimo è impossibile, ed è insostenibile una vita a… raschiare il fondo delle energie.

Poter ammorbidire l’impatto delle inevitabili cadute è l’obiettivo fondamentale del lavoro che va fatto su se stessi.

Francesco Rizzo

Psicologo Psicoterapeuta Padova