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Il coraggio di osare…

Quello della cosiddetta comfort zone è senza dubbio uno degli argomenti più banalizzati dei nostri giorni. 

Wikipedia dà questa definizione della comfort zone:

«Una condizione mentale nella quale una persona prova un senso di familiarità, si sente a suo agio e nel pieno controllo della situazione, senza sperimentare alcuna forma di stress e ansia».

Si tratta quindi, di un’area di attività e di emozioni personale che ci dà sicurezza, ci fa sentire protetti

Queste sensazioni hanno un rovescio della medaglia: è difficile rinunciarvi

Eppure, più di qualche volta, nella vita è necessario osare, cambiare la rotta, modificare le proprie abitudini.

Spesso, è proprio correggendo le tue strategie di vita che puoi ottenere successi che non credevi possibili. 

E allora, qual è l’aspetto più banalizzato di tutti i discorsi sulla comfort zone?

Non c’è dubbio: è l’idea che se ne possa uscire facilmente, magari applicando una serie di tecniche, o seguendo dei passaggi che qualcuno ha puntualizzato e formalizzato.

C’é un motivo se le persone stanno tanto bene nella loro comfort zone…

Questa riflessione, di per sé, è già quasi sufficiente a far intuire quanto complicato sia venirne fuori.

Due sono i motivi che rendono così difficile abbandonare la propria comfort zone:

  • l’essere umano ha una naturale predisposizione a conservare le proprie strategie e a mantenere intatte le proprie abitudini, perché cambiare costa molta fatica dal punto di vista cognitivo ed emotivo
  • esperienze del passato e fattori individuali possono aver generato una diffidenza profonda verso la possibilità che il cambiamento sia positivo

L’una non esclude l’altra… anzi, si può dire il contrario: la combinazione d questi due elementi rinforza la difficoltà a uscire dalla propria comfort zone. 

Parliamo di motivazioni profondissime, ancorate a esperienze di vita precoci e persino al nostro DNA.

E allora, come uscire dalla comfort zone?

Non esistono ricette belle e pronte per uscire dalla comfort zone: bisogna partire da questo punto.

Uscire dalla comfort zone significa intraprendere un lavoro lungo e paziente sulla propria interiorità.

Più nello specifico, significa arrivare a comprendere quali sono le motivazioni più profonde che impediscono di vedere nel cambiamento un’opportunità positiva

Non è qualcosa che si può fare in quattro e quattr’otto, o semplicemente seguendo liste di obiettivi.

La risposta, quindi, può essere la psicoterapia, l’unico strumento in grado di raggiungere quel tipo di profondità personale. 

Scegliere d’investire su una psicoterapia è senz’altro il primo passo per emergere dalla propria comfort zone: anzi, è proprio la prima occasione per cominciare a mettere in discussione se stessi e le proprie abitudini.

Serve coraggio, per scegliere d’intraprendere un percorso psicoterapeutico; d’altronde, rimanere impantanati nella propria comfort zone significa rinunciare a tante opportunità di soddisfazione personale nel campo degli affetti, del lavoro, del benessere. 

Ne vale la pena?

Francesco Rizzo

Psicologo Psicoterapeuta Padova