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Come spiegare qualcosa come un attacco di panico?

L’attacco di panico è una delle esperienze più inquietanti che un individuo possa sperimentare nella sua vita.

Ed è un’esperienza difficile da descrivere: il panico è esattamente una di quelle situazioni per le quali viene da dire per capirlo… ti ci devi trovare dentro.

Insomma, una sensazione dolorosamente comune, ma che ha proprio la caratteristica di non lasciarsi afferrare dalle parole.

Il panico è un’esperienza corporea, più che mentale.

Pur essendo alimentato da emozioni e pensieri, il panico si fa sentire nel corpo.

Come?

In questo articolo, ho provato a raccogliere alcune testimonianze di pazienti che hanno provato a descrivere la tormentata esperienza dell’attacco di panico.


«È come se il rumore intorno ti penetrasse nelle orecchie e da lì si diffondesse nel corpo, tanto da cominciare a “premere dentro“, facendoti sentire “pigiato“, compresso da una forza che si muove dentro».


«Ti vedi dall’esterno, ti percepisci da fuori, come se il corpo non fosse più tuo. Vorresti rientrarci ma non puoi, ti senti… scavalcato, scoperchiato, in trappola».


«È come essere ingoiato da un vortice… il vortice creato da tutte le cose che ti sono intorno, che iniziano a mulinare, girarti intorno».


«Gli spazi si fanno minuscoli e ti schiacciano. Vorresti scappare, ma non sai dove: ti sta franando tutto addosso».


«Il cuore ti batte talmente forte che temi possa uscire fuori dal corpo. La testa invece si fa leggera, come se stesse per volare via, per staccarsi».


Leggendo queste testimonianze, risulta evidente come l’attacco di panico sia un’esperienza “volatile”, che dà vita a sensazioni allo stesso tempo faticose e quasi indescrivibili dal punto di vista del linguaggio.

Si può dire che una successione di attacchi di panico renda, man mano, sempre più evidente il suo bagaglio di sintomi e di manifestazioni.

All’inizio è talmente spaventosa da non poter essere in nessun modo “confezionata” in una forma di spiegazione.

Successivamente, si cominciano a registrare delle regolarità sia per quanto riguarda le sensazioni, sia per quanto riguarda i momenti in cui si verificano.

Se scorrendo questa breve lista di descrizioni ti è sembrato di essere passato per qualcosa di molto simile – e non sporadicamente – forse può essere il caso di cominciare a pensare a una forma d’intervento come la psicoterapia.

Francesco Rizzo

Psicologo Psicoterapeuta Padova