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C’è differenza tra psicoterapia e psicoanalisi?

Sì: tra psicoterapia e psicoanalisi esiste una differenza.

Succede spesso di sentire parlare dell’una e dell’altra come se fossero sinonimi.

Ed è comprensibile, perché le diversità sono sottili, e i punti di contatto invece sono molteplici.

Sia la psicoterapia sia la psicoanalisi si occupano della sofferenza dell’uomo.

In entrambi i casi, parliamo di una sofferenza emotiva, che spesso però ha dei riverberi anche sulla salute fisica.

Il trattamento psicoterapeutico e quello psicoanalitico sono, allo stesso tempo:

  • degli strumenti di cura per diverse forme di malessere interiore;
  • delle esperienze, che ciascun paziente vive in modo molto personale.

Non è facile descrivere in parole come funziona la psicoterapia (o la psicoanalisi).

Tanto la psicoterapia quanto la psicoanalisi, ad ogni modo, hanno la funzione di alleggerire il carico di tensione interna della persona, attraverso

  • la costituzione di uno spazio di ascolto esclusivo, nel quale il paziente può liberarsi di qualsiasi “censura” e parlare apertamente di ogni sua parte più fragile;
  • l’utilizzo di alcune tecniche di “lettura” delle comunicazioni del paziente.

L’obiettivo è quello di aiutare la persona a ottenere una comprensione più profonda della situazione di difficoltà che sta vivendo

In altri termini, attraverso la psicoterapia o la psicoanalisi, il paziente guadagna autoconsapevolezza.

Vale a dire, arriva a intuire le cause profonde del suo disagio, nonché, il contributo inconsapevole e involontario che finisce per metterci dentro.

In linea generale, una persona che viva una situazione di difficoltà può rivolgersi tanto all’una quanto all’altra.

E allora… cos’è che cambia tra psicoterapia e psicoanalisi?

Gli scopi della psicoterapia e della psicoanalisi sono molto simili.

Ciò che cambia, tra un trattamento e l’altro, ha a che fare

  • con alcune caratteristiche del setting, ovvero delle “regole” che terapeuta e paziente si impegnano ad assecondare per lavorare insieme;
  • col grado di “profondità” dell’analisi del mondo interno del paziente.

Il primo punto riguarda la scansione delle sedute durante la settimana e il tipo di “approccio” con cui il terapeuta accoglie le parole del paziente.

La psicoterapia richiede una o due sedute alla settimana, per la psicoanalisi invece si va dalle tre alle quattro sedute alla settimana.

Per quanto riguarda l’approccio, nella psicoterapia il terapeuta ha uno stile di confronto più “attivo” col paziente.

Nella psicoanalisi, invece, il grado di “coinvolgimento verbale” del terapeuta si abbassa, per lasciare spazio a un ascolto più silenzioso.

Queste due ultime puntualizzazioni si connettono a stretto filo con quanto detto sul mondo interno.

Per mondo interno intendiamo tutto ciò che fa parte della vita mentale ed emotiva della persona… ma a un livello inconsapevole

Ciò che pensiamo e proviamo in modo inconscio, condiziona profondamente ciò che siamo e facciamo nella vita “reale”.

Prendersi cura di questo mondo interno è obiettivo comune della psicoterapia e della psicoanalisi. 

La differenza sta nel fatto che la psicoterapia prova ad agire più su un piano di immediatezza: l’inconscio è “interrogato” principalmente attraverso quanto accade nella vita di tutti i giorni

In una psicoanalisi, invece, l’inconscio, il mondo interno, sono i veri protagonisti del trattamento.

Entrambe queste “direzioni” si basano però sul fatto che il paziente possa parlare in maniera libera e spontanea di qualunque cosa… gli passi per la testa.

Per chi è meglio la psicoterapia e per chi è meglio la psicoanalisi?

Quanto descritto fino a questo punto è ovviamente un tentativo complicato di spiegare in parole ciò che invece andrebbe vissuto, per essere compreso.

Anche perché, come accennato, la psicoterapia e la psicoanalisi sono esperienze profondamente personali.

Intraprendere un percorso terapeutico o analitico non è come assumere un farmaco. 

(Fermo restando che anche per i farmaci esistono delle differenze soggettive in termini di risposta dell’organismo…)

Al di là di tutto l’apparato tecnico-metodologico che il terapeuta può mettere in campo, è la relazione che si innesca, a fare la differenza.

E la relazione tra due persone è qualcosa di unico e inimitabile, non riproducibile.

Sempre parlando in linea generale, si può dire che

  • la psicoterapia s’indirizza a quelle forme di malessere personale e/o relazionale che appaiono “acute”: l’ansia, una separazione, un lutto…
  • la psicoanalisi è più un esame di se stessi a lungo termine, una graduale scoperta delle proprie parti più nascoste.

Questo, però, non vuol dire che una persona ansiosa non possa rivolgersi con profitto alla psicoanalisi.

Allo stesso modo, una persona che voglia capire qualcosa in più di se stesso, può assolutamente fare riferimento alla psicoterapia. 

Succede spesso che un trattamento di psicoterapia, a una o due sedute settimanali, si trasformi nel tempo in una psicoanalisi.

Questo accade, ad esempio, quando l’emergenza iniziale si smorza grazie alla cura psicoterapeutica, ma si risveglia un desiderio più profondo di comprendere il proprio modo di essere a 360°.

Guadagnare conoscenza sul proprio mondo interno permette, nel tempo, di compiere scelte più consapevoli, e di vivere la propria esistenza con strumenti di gestione emotiva e mentale delle difficoltà più efficaci

 

Francesco Rizzo

Psicologo Psicoterapeuta Padova